SCUOLA: IL SUD PAGHERA’ IL CONTO PIU’ SALATO

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SCUOLA: IL SUD PAGHERA’ IL CONTO PIU’ SALATO
LA COPERTA E’ CORTA, BASTA A STENTO PER IL NORD…

Luciano Graziuso

Dall’insediamento di questo nostro esecutivo ad oggi, è ormai cosa risaputa, si assiste ad un continuo aumento dei prezzi in ogni settore, l’inflazione è alle stelle, le lezioni scolastiche cominceranno tra pochissimi giorni e le famiglie sono in notevole difficoltà per quanto concerne l’acquisto dei libri di testo e di tutto ciò che serve per studiare. Tenuto conto che a parole tutti sono d’accordo nel sostenere che l’istruzione è fondamentale per lo sviluppo di ogni Paese, come si concilia tutto ciò con la mancanza cronica di docenti, mense, laboratori e tutti gli altri strumenti didattici, soprattutto nel Mezzogiorno? L’elenco può benissimo continuare con l’esistenza di classi-pollaio, la nomina tardiva (decisa anno per anno) delle cattedre di sostegno per gli studenti con disabilità, che riguarda almeno il 50% del totale, l’accorpamento di istituti e la previsione di almeno 200.000 supplenze in tutta Italia.

Sappiamo già che il prezzo più alto lo pagherà il Sud, tanto per cambiare, ma semmai anche in maniera più pesante. Sorprende la nonchalance con cui il governo dribbla il problema: nessun TG, quasi nessun mezzo di comunicazione ne dà notizia, mentre negli anni passati, quando c’erano esecutivi di altro colore, si cominciava già da molto prima a gridare “Al lupo, al lupo!” per situazioni molto meno gravi; del resto, non c’è nulla di cui meravigliarsi, visto che la premier ha adottato la linea della fuga dalle eventuali (molto eventuali) dei giornalisti, nominando Fazzolari alla comunicazione e dunque, fatta qualche dovuta eccezione, la vedremo sempre meno dare conto di quanto accade nel Paese.

D’altra parte il ministro dell’Economia Giorgetti si affanna a dichiarare che non c’è trippa per gatti, mentre Calderoli incalza con il progetto di Autonomia differenziata, che è in realtà un vero e proprio disegno eversivo e incostituzionale, cercando il momento adatto per attuarlo, tanto nella Sanità come nei numeri sull’occupazione e sul reddito pro-capite il Nord sta messo bene. A conferma che il Sud pagherà come sempre il conto più salato.

Dobbiamo forse pensare che chi sta nella stanza dei bottoni in Italia è interessato a mantenere il Mezzogiorno in una condizione di subalternità, deprivazione, emarginazione e, per quanto riguarda la Scuola, anche di ignoranza? Ben sapendo che quest’ultima impedisce ai cittadini la presa di coscienza e ostacola il pensiero critico e quindi rende più facile il controllo da parte del potere. Anche se adesso alcune realtà meridionali, come Napoli e Cosenza, ci stanno dando delle lezioni ineguagliabili di civismo e partecipazione attiva alle problematiche sociali della Nazione. La città campana d’altronde ci sta ricordando con la sua determinazione che è sempre quella delle Quattro giornate.

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3 thoughts on “SCUOLA: IL SUD PAGHERA’ IL CONTO PIU’ SALATO

  1. Tutto quadra: la trazione nordista del Paese da parte di un esecutivo in cui vi è un partito, come la Lega, che odia il Sud, si sta “estrinsecando” in tutta la sua perniciosa pervasività; peccato però che ogni volta che hanno cercato (chiunque fosse) di cambiare anche solo un po’ la Costituzione sono stati bastonati dalla stragrande maggioranza degli italiani e la cosiddetta “Autonomia differenziata” è un vero attentato alla nostra Legge Fondamentale. Un golpe, na cosa illegale e abominevole.

  2. La “reazione popolare” è ancora minima e tardiva. Del resto, le forze di sinistra che dovrebbero guidarla sono latitanti. Come lo è, purtroppo, la stessa Cgil dell’ ex ex rivoluzionario Landini…

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