ATTACCAMENTO ALLA MAGLIA… O AI SOLDI? C’eravamo tanto amati. La storia di Roberto Mancini.

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ATTACCAMENTO ALLA MAGLIA… O AI SOLDI? C’eravamo tanto amati. La storia di Roberto Mancini.

Mauro Graziuso

Sabato 12 Agosto Roberto Mancini ha lasciato la guida della nostra Nazionale di calcio: una decisione che ha lasciato tutti abbastanza perplessi, soprattutto per la tempistica, in quanto solo otto giorni prima la FIGC gli aveva concesso il pieno controllo di tutte le squadre, anche le Under 20 e 21.

 Proviamo a tirare le somme del suo lavoro. Il 14 Maggio 2018, complice la recente eliminazione dai Mondiali, il tecnico di Jesi viene chiamato a ricoprire il ruolo di nuovo mister dell’Italia e l’inizio è pressoché idilliaco, siccome lui da subito imprime nuova linfa ad una squadra moralmente a pezzi e, a parte le prime amichevoli di rodaggio, trova subito la quadra e si dimostra anche uno scopritore di talenti:  infatti farà esordire 57 nuovi giocatori, tra cui molti giovani promettenti come Federico Chiesa e Nicolò Zaniolo, facendoli ruotare molto spesso tra loro, finché non troverà una formazione tipo. Migliora la chimica di squadra, ricompattando il gruppo, e col suo iniziale 4-3-3 dà libertà di sfogo alle nostre ali rapide, veloci e dalla tecnica sopraffina. Finalmente il nostro team riesce a dominare un girone di qualificazione, quello che condurrà ad Euro 2020, che poi, causa covid-19, verrà rinviato all’anno successivo. Tra il 2018 e il 2021 riusciamo persino a centrare il record di risultati utili consecutivi per un collettivo non di club: 37 tra pareggi e vittorie e, tra le more di queste partite, l’exploit degli Europei itineranti del 2021 in cui, sebbene con una certa dose di fortuna, ma soprattutto grazie all’entusiasmo ritrovato e alla grinta, otteniamo l’ambita coppa, cosa che il C. T. aveva previsto, commuovendosi anche dopo il trionfo finale, conseguito dopo la lotteria dei rigori a Wembley contro la squadra di casa, e condividendo la gioia in un famoso abbraccio con il suo “gemello del gol”, lo sfortunato pluricampione di Sampdoria e Juventus recentemente scomparso: Gianluca Vialli.

 I primi scricchiolii non tardano però ad arrivare, a cominciare dalla partita immediatamente successiva alla kermesse europea, valevole per la qualificazione ai Mondiali del Qatar del 2022, fin lì decisamente a portata di mano per i Nostri. Infatti, contro la modesta compagine avversaria della Bulgaria, rimediamo un preoccupante “pareggino” a dispetto del netto dominio territoriale che risulterà purtroppo sterile, in quanto su 27 tiri totali solo 8 sono indirizzati verso la porta e da questi otteniamo un misero goal realizzato da uno dei top players degli Azzurri, ovvero Federico Chiesa, ala offensiva della Juventus e già protagonista assoluto degli Europei. Molte altre occasioni da rete vengono vanificate dalla scarsa lucidità e freddezza sotto porta degli attaccanti dell’Italia, soprattutto di Ciro Immobile, che con la Lazio riesce ad essere prolifico, mentre invece, con la squadra del suo Paese, sembra un pesce fuor d’acqua; al contrario, i rivali meno quotati, dopo aver sofferto per larga parte del match, alla prima sortita offensiva degna di nota gonfiano la rete superando il nostro estremo difensore Donnarumma, fino ad allora quasi del tutto inoperoso. La partita termina così sull’1-1 e nel post-partita le facce degli italiani in campo sono deluse, ma neanche tanto, perché il trofeo vinto a Luglio ha fatto alzare la cresta al C.T. e ai suoi ragazzi, che in coro ripetono anche ai microfoni il mantra: “Siamo primi nel girone e siamo campioni d’Europa, andremo sicuramente in Qatar”. Cambiano i rivali, un po’ più forti sulla carta, essendo il primo dei due scontri qualificazione diretti, ma la Svizzera non è più quella debole ed inconcludente che abbiamo surclassato e battuto 3-0 a Giugno e la sfida finisce con un’altra scarna “X” sulla schedina con la beffa del rigore calciato da Jorginho, che ne sbaglierà un altro al ritorno, neutralizzato dal portiere elvetico Sommer. Nonostante dagli spalti si odano i primi fischi dei tifosi nostrani, che si sfogano pure sui social, il Team Italia, la FIGC e i giornalisti continuano ad ostentare un eccessivo ottimismo e per giunta cominciano a fare il countdown e i calcoli per ipotizzare quando e come l’11 dell’allenatore jesino potrà ottenere aritmeticamente il pass mondiale.

Come tutti già sappiamo, dopo altre debacle solo parzialmente attenuate dal terzo posto nella Final Four di Nations League casalinga, l’Italia purtroppo si fa eliminare il 24 Marzo 2022 dalla Macedonia del Nord, squadra che all’epoca occupava il 62° posto nel ranking calcistico, nel primo playoff.

Anche dopo questa orribile batosta, paragonabile solo alla sconfitta contro la Svezia del 2017, la Federazione conferma la fiducia nel coach e nessuna delle due parti prende minimamente in considerazione l’idea di cedere il posto a qualcun altro, come invece in  precedenza era successo sia nell’ultima fase finale di un Mondiale alla quale abbiamo partecipato nel 2014 in Brasile, ormai nove anni orsono, sia con il compianto Carlo Tavecchio e il già selezionatore Giampiero Ventura dopo l’esclusione da quelli di Russia 2018.

Contrariamente a quanto i numeri degli esordienti da lui lanciati possano far pensare, man mano che passavano gli anni si notava un’eccessiva “riconoscenza” del nostro ex allenatore verso il gruppo che gli aveva regalato la prima Coppa da C.T. A parte un breve periodo culminato con un altro terzo posto nella Nations League di quest’anno, in cui, dopo aver punito un paio di giocatori accusandoli di scarso attaccamento alla maglia e aggiungendo che “rappresentare la Nazione è un privilegio”, aveva ripreso a convocare altri giovanissimi come l’appena maggiorenne Wilfried Gnonto, l’ex attaccante della Sampdoria ha richiamato poco tempo dopo i suoi “fedelissimi”.

Il 4 Agosto scorso, il Presidente Gravina ha deciso di rivoluzionare il Club Italia per dare più potere a Mancini che, per tutta risposta, dopo aver ricevuto anche una proposta indecente da parte dell’Arabia Saudita di un triennale da circa 20 milioni di euro a stagione e a meno di un mese dalle prossime cruciali partite del girone propedeutico ad Euro 2024, contro Macedonia del Nord e Ucraina, come un fulmine a ciel sereno, ha annunciato le dimissioni, mettendo in difficoltà tutti i vertici della nostra Nazionale, costretti adesso a trovare una figura all’altezza di un compito arduo nel più breve tempo possibile.

In pole position c’è l’allenatore fresco campione d’Italia Luciano Spalletti, che da molti opinionisti e tifosi viene visto come un “arcobaleno” che si staglia nel cielo della Nazionale, perché artefice dell’autentico miracolo sportivo di aver regalato il terzo scudetto al Napoli dopo ben 33 anni e che durante la propria lunga carriera ha raccolto prestigiosi risultati quasi ovunque. Avendo il toscano doc già accettato, c’è solo l’ultimo ostacolo da superare, rappresentato dalla clausola rescissoria di 3,5 milioni di euro, dalla quale il Presidente partenopeo, Aurelio De Laurentiis, non si schioda.

E allora, in alternativa è stato contattato anche l’ex allenatore pluriscudettato con la Juventus e l’Inter e campione anche della Premier League col Chelsea, Antonio Conte, che ha guidato già con ottimi risultati l’Italia ad Euro 2016.

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3 thoughts on “ATTACCAMENTO ALLA MAGLIA… O AI SOLDI? C’eravamo tanto amati. La storia di Roberto Mancini.

  1. Bellissimo articolo, che rivela competenza tecnica, linguistica (dominio anche del linguaggio settoriale, in questo caso calcistico), amore per lo sport, obiettività, conoscenza sicura di eventi e di un mondo “difficile” come quello di uno sport che infiamma milioni di italiani. Complimenti per il pieno possesso di alcune capacità essenziali per muoversi in un campo quasi “minato”…

  2. Complimenti all’articolista che Sicuramente ben padroneggia il lessico calcistico e rivela conoscenze approfondite in ambito sportivo. Utile, per il lettore poco avvezzo, l’aver rammentato il percorso professionale del personaggio. Molto azzeccato il titolo ‘…c’eravamo tanto amati’ 😂 E sì, ‘l’ Amore’ di questi tempi è ormai merce rara e i legami a maglie moooolto larghe … figurarsi di fronte al profitto !!!!

    1. D’accordissimo sugli azzeccati “giudizi” espressi riguardo all’articolo!

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