Manuel M Buccarella
Grande concerto dei Negramaro ieri sera all’aeroporto militare “Cesari” di Galatina, dove il gruppo salentino si è esibito per festeggiare i primi 20 anni di carriera. Ventitré brani davanti ad un pubblico di ben 35mila persone, con l’eccezionale partecipazione di importanti artisti nazionali del calibro di Fiorella Mannoia, Elisa, Diodato, Niccolò Fabi, Ermal Meta ed altri.
Ricordo bene il gruppo capitanato da Sangiorgi d’inizio secolo, quando Giuliano conservava ancora un po’ di neri capelli e la formazione si limitava prevalentemente ad esibirsi nelle piccole “Festa de l’Unità” salentine o in qualche festa patronale. Tempi passati da un pezzo, tanto che il gruppo capeggiato dal cantante copertinese di origini siciliane ebbe successo già nel 2005 con il terzo album “Mentre tutto scorre”.
Il concerto , musicalmente e tecnicamente, è andato bene, con oltre tre ore di durata; non altrettanto sotto il profilo organizzativo. Si sono create infatti file chilometriche per raggiungere il concerto, un posto auto già prenotato e pagato in anticipo fino a 25 euro, che però risulterà assente perché l’area parcheggio è sold out.
Nel mirino finisce il piano traffico messo in piedi dagli organizzatori, con una viabilità gestita all’interno di vie di campagna, in una zona probabilmente non strutturata per un evento di tale portata, e con parcheggi, stando al racconto di molti, sovrautilizzati rispetto alla naturale capienza. Molti sono rimasti imbottigliati nel traffico della strada statale 101, che, a un certo punto, ha segnato dodici chilometri di fila, con problemi analoghi anche sulla 367 e con la 362 chiusa alla circolazione: un carico tale da non permettere agli utenti di arrivare per l’inizio del concerto, stabilito alle 21.Gli organizzatori prendendo atto della situazione e delle lamentele che piovono in diretta sui social, decidono di posticipare di un’ora l’inizio del concerto, nella speranza di portare all’interno dell’area concerto più gente possibile. Uno sforzo solo in parte utile: molti fan sono arrivati a concerto già iniziato, altri hanno dovuto rinunciare e tornare indietro, con biglietto e parcheggio vanamente pagati.
Si è messa in risalto l’assenza, dal parcheggio all’area concerto, di qualche comoda navetta o autobus che consentisse di evitare un’ulteriore mezz’ora a piedi al buio prima di raggiungere l’obiettivo, dopo le ore di fila in auto. C’è chi minaccia azioni risarcitorie.
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