COME OCCUPARE TUTTI I POSTI DISPONIBILI E NON DIMETTERSI MAI
Luciano Graziuso
Il generale Francesco Paolo Figliuolo e la ministra del turismo Daniela Santanchè sono due personaggi coinvolti in situazioni all’apparenza del tutto diverse, ma facilmente accomunabili dal solito malcostume con cui questo governo continua ad operare senza sosta dal giorno in cui si è insediato: analizziamo nel dettaglio entrambe le vicende che li riguardano
FIGLIUOLO NOMINATO COMMISSARIO PER LA RICOSTRUZIONE POST-ALLUVIONE IN ROMAGNA!
Se qualcuno leggesse la frase precedente senza conoscere i retroscena, potrebbe benissimo pensare:” Beh, cosa c’è di strano? Si tratta semplicemente di un nome come un altro”; vi sono però alcune considerazioni di varia natura da fare al proposito, delle quali adesso parleremo. Prima fra tutte, notare come spesso capita, ai governi di destra, di occupare tutti i ruoli, tutte le istituzioni e tutti i gangli del potere con propri uomini e non lasciare neanche uno strapuntino alle opposizioni (infatti, per esempio la Meloni fa fuori Bonaccini, che invece, in quanto presidente della Regione Emilia-Romagna, magari sarebbe stato più idoneo a ricoprire la carica in questione, come profondo conoscitore di tutte le realtà del proprio territorio); tanto più “stellare” sarebbe stato pensare ad un’investitura “in quota 5 Stelle”, odiati e invisi come sono costoro a tutto il “mainstream” italico; in secondo luogo, la premier dimostra di essere in perfetta continuità con l’”agenda” Draghi, prendendo platealmente in giro gli italiani se solo questi sian capaci di riflettere un attimo sul fatto che all’epoca di quell’esecutivo sbandierava ai quattro venti di incarnare la sola vera opposizione facendosene motivo di continuo vanto, mentre oggi è la più fedele esecutrice della linea politica draghiana; per finire, il generale Figliuolo, nei precedenti ruoli che ha ricoperto, non ultimo in occasione dell’emergenza Covid, non ha di certo brillato per singolari e portentose capacità gestionali.
SANTANCHE’, COME TUTTO TORNA: DOPO 40 ANNI DI BERLUSCONISMO E’ L’ITALIA PEGGIORE CHE RITIENE LE SIA TUTTO DOVUTO
Nella vita non tutti siamo uguali, anche se qualcuno scioccamente continua ancora a crederlo; è quello che può aver pensato la Santanchè quando ha commesso qualche errore nella gestione delle sue imprese, non pagando puntualmente oppure licenziando direttamente i suoi dipendenti, mentre si circondava di beni di lusso a go-go. Questo almeno secondo alcune trasmissioni tv come Report e alcuni quotidiani come “Il Fatto” di Travaglio, anche se la ministra ha assicurato più volte che chiarirà tutto perfino in Parlamento, naturalmente dopo che membri dell’opposizione avevano presentato istanze formali in questo senso. Peccato che il governo, di cui fa parte anche lei, abbia deciso di rinviare il suo “redde rationem” al 5 luglio, quando presumibilmente lo scandalo si sarà “raffreddato”, molti cittadini saranno già in ferie e l’attenzione sul caso si sarà in buona parte esaurita anche per il sopraggiungere di nuove “emergenze”, come spesso è accaduto e accade. In questo, bisogna darne atto, la destra (e non solo lei) è maestra e insuperabile. Peccato che a pagarne le conseguenze è la democrazia e dunque sono i cittadini. Inoltre, non vorremmo pensar male, l’esecutivo ha pensato bene di cambiare la modalità del “question-time” in “informativa al Parlamento”, cosa che oggettivamente favorisce la Santanchè: nessuna domanda dai rappresentanti del popolo, solo una sua “prolusione” autoassolutoria…
Giusto! Scorretti sempre, marci nel DNA. Arraffoni di stato e sfruttatori nel privato…Vita da nababbi coi soldi pubblici
Bravissimo Luciano.
Hai ben colto nel segno!!