Conflitto Russia – Ucraina, proseguono le iniziative per la pace.

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Conflitto Russia – Ucraina, proseguono le iniziative per la pace.
Ad opera di Vaticano, Cina e Sudafrica.

Mentre il conflitto prosegue, anche sul suolo russo e nessuna delle parti pare interessata ad un cessate il fuoco prima della pace, compresi coloro che riforniscono continuativamente di armi l’Ucraina, procedono con difficoltà le iniziative di parti terze per facilitare un accordo tra le parti.

L’iniziativa condotta dalla Santa Sede, con la mediazione del cardinale Zuppi,sembra piuttosto fragile, tanto che papa Francesco avrebbe in questi giorni contattato personalmente il presidente brasiliano Lula perché possa esercitare una qualche dissuasione nei confronti di Putin, considerata la reciproca appartenenza ai Brics. Anche il Sudafrica si prepara a condurre la propria iniziativa di pace. Quella più autorevole, anche solo sotto il profilo formale, sembra essere quella cinese, affidata all’inviato cinese per gli affari euroasiatici, Li Hui.

Né Kiev né Mosca hanno chiuso “in modo fermo” la porta a negoziati per la fine del conflitto, ha assicurato proprio Li Hui, che nei giorni scorsi è stato in missione in Russia, Ucraina e altri Paesi europei e oggi ha tenuto una conferenza stampa per riferire degli esiti.

“Il rischio di escalation della guerra russo-ucraina è ancora alto”, ha ammesso Li, esortando le parti a prendere misure concrete “per raffreddare la situazione”, intanto garantendo la sicurezza degli impianti nucleari.

Nella crisi in Ucraina “si possono incontrare ora molte difficoltà per le parti a sedersi e negoziare, ma dovremmo anche vedere che, d’altra parte, non manca completamente il loro consenso”, ha sottolineato Li nella conferenza stampa. “Per esempio – ha continuato – la parte russa ha detto che la Russia non si è mai opposta ai colloqui di pace e ha sempre sostenuto una soluzione politica… Anche la parte ucraina ha detto di avere a cuore e di desiderare la pace, e per questo ritengo che le due parti non abbiano chiuso la porta ai colloqui di pace”.

Poi tornando a parlare della situazione dal punto di vista militare, l’inviato cinese – che è stato ambasciatore a Mosca dal 2009 al 2019 – ha osservato che “il conflitto è in una fase di stallo e il campo di battaglia è pieno di incertezze. La situazione è preoccupante”. “Se la guerra continuerà, ci saranno solo altri disastri e sofferenze – ha ammonito -Finché c’è un barlume di speranza per la pace, dovremmo lavorare attivamente per raggiungerla, invece di permettere che il conflitto continui e si allarghi”.

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