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La “Giornata della Vittoria” dell’Armata Rossa sui nazisti.

Si festeggia a Mosca sulla Piazza Rossa

ma.bu.

Si festeggia oggi sulla Piazza Rossa a Mosca la tradizionale “Giornata della Vittoria” dell’Armata Rossa sui nazisti. Il 9 maggio 1945, infatti, vi fu la resa della Germania ai sovietici, dopo che il giorno prima fu dichiarata da Unione Sovietica, Stati Uniti e Regno Unito la fine della guerra in Europa.

L’apporto dell’Unione Sovietica alla sconfitta del nazismo fu fondamentale. Il paese fu quello che offri il maggior tributo di sangue, con oltre 25 milioni di morti, in prevalenza civili. La giornata della vittoria finale fu anticipata dalla storica presa di Berlino e del Reichstag, il 2 maggio.

Ricorrenza sentita e celebrata quando c’era l’Unione Sovietica, per alcuni anni dopo il crollo dell’Urss non fu più tenuta. La Festa della Giornata della Vittoria con annessa parata militare è ritornata con la Federazione Russa nel 1995.

I presidenti di Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan e il primo ministro dell’Armenia hanno partecipato alla parata di oggi. Insieme a Putin hanno assistito al passaggio delle truppe dal podio della Piazza Rossa. Quindi i leader deporranno ghirlande presso la Tomba del Milite Ignoto nel Giardino di Alessandro. Peskov ha osservato che la loro presenza comune nel Giorno della Vittoria è “la solidarietà dei capi di stato, i cui popoli, come parte di un unico Paese, hanno preso parte alla Grande Guerra Patriottica e hanno vinto”. Ha richiamato l’attenzione sul fatto che il 9 maggio è un giorno sacro per tutti i paesi che una volta hanno sacrificato un numero enorme di vite per liberare il mondo dal fascismo.

Nel suo discorso Putin ha detto che «l’Occidente ha dimenticato chi ha sconfitto il male» e «vuole dettare le sue regole al mondo». Mentre «provoca conflitti sanguinosi» e fomenta la russofobia. L’Ucraina, secondo il presidente russo, «è diventata ostaggio nelle mani dell’Occidente. Le élite occidentali hanno dimenticato le conseguenze delle pretese naziste di dominare il mondo». Infine, Putin ha chiesto un minuto di silenzio per i soldati morti in guerra: «In memoria dei figli, dei padri, dei nonni». E ancora: «L’intero Paese si è mobilitato per sostenere i nostri eroi. Le battaglie che decidono il destino della nostra patria sono sempre diventate sacre. Siamo orgogliosi di chi partecipa all’operazione militare speciale, non c’è cosa più importante oggi». Ha chiuso il discorso inneggiando alla vittoria: «Niente è più importante oggi».

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