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120 anni fa moriva Gauguin.

Moriva l’8 maggio del 1903 a 55 anni nella Polinesia francese il grande pittore francese post-impressionista Paul Gauguin. Causa del decesso la sifilide.
L’artista, come tanti, fu realmente apprezzato solo dopo la sua morte. Gauguin è riconosciuto in particolare per l’uso sperimentale del colore e dello stile sintetista che si distinse dall’impressionismo.
Trascorse gli ultimi dieci anni della sua vita nella Polinesia francese, tappa fondamentale nell’evoluzione artistica, dove dipinse persone e paesaggi di quella regione.
Gauguin influenzò anche l’avanguardia francese e molti artisti moderni, tra cui Pablo Picasso e Henri Matisse, mentre è ben noto il suo rapporto di amicizia con Vincent e Theodorus van Gogh, che fu anche suo agente. Con l’amico Van Gogh trascorse un periodo ad Arles.
Gauguin fu una figura importante nel movimento simbolista come pittore, scultore, incisore, ceramista e scrittore. La sua espressione del significato intrinseco dei soggetti nei suoi dipinti ha aperto la strada al primitivismo e al ritorno alla pastorale. Fu anche un influente sostenitore dell’incisione e della xilografia come forme d’arte.

Riportiamo “Lo spirito dei morti veglia (Manao tupapau)” (1892), “Il Cristo giallo” (1889), “Van Gogh mentre dipinge i girasoli” (1888).

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