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Trent’anni fa si spegneva il Venerabile don Tonino Bello

Pacifista, altruista, anticonformista, ricordiamo con affetto il “prete degli ultimi”.

ma.bu.

Il 20 aprile 1993 ci lasciava don Tonino Bello, vescovo di Molfetta e presidente dell’associazione Pax Christi.Nato ad Alessano, in provincia di Lecce, il 18 marzo 1935, fu ordinato sacerdote l’8 dicembre 1957. Prima insegnante e poi rettore del Seminario di Ugento, dal 1978 al 1982 fu parroco a Tricase. Il 10 agosto 1982 GIovanni Paolo II lo nominò vescovo di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi e il 30 agosto di Ruvo.

Le quattro Chiese locali nel 1986 furono riunite nella nuova circoscrizione ecclesiastica di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi di cui fu il primo pastore. Nel 1986 la presidenza della Cei lo chiamò a succedere a monsignor Luigi Bettazzi alla guida di Pax Christi.

Già malato di cancro, il 7 dicembre 1992 partì insieme a 500 volontari da Ancona alla volta della Dalmazia da cui raggiunse a piedi Sarajevo da diversi mesi sotto assedio a causa della guerra seguita allo sfaldamento dell’ex Jugoslavia. A Sarajevo ci sarebbe andato anche con le flebo, diceva il coraggioso ed amato sacerdote degli ultimi. Don Tonino era consapevole che le guerre di Jugoslavia, le prime in Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale, non sarebbero state probabilmente le ultime nel Vecchio Continente. Purtroppo non si sbagliava… Nonostante gli importanti incarichi sacerdotali, don Tonino è stato sempre vicino, con le parole e le azioni, agli ultimi ed agli umili, come quando spesso lasciava il suo letto ai senzatetto per trascorrere la notte in macchina. La sua predicazione e la sua vita furono convintamente ispirate all’umiltà ed alla condanna degli eccessi del consumismo e del capitalismo.

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