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David Byrne dai Talking Heads alla world music

Manuel M Buccarella

Compie oggi 72 anni il a dir poco talentuoso cantautore, produttore e chi più ne ha più ne metta David Byrne, scozzese di nascita ma statunitense di adozione.
Già membro e fondatore in piena epoca punk dei Talking Heads, con cui ha realizzato diversi album e singoli accompagnati da successo di critica e pubblico, Byrne ha iniziato a sperimentare la carriera da solista già nel 1981 con un album prodotto da Brian Eno, My Life in the Bush of Ghosts, in cui concilia musica elettronica e world music.
Messa alle spalle negli anni 90 l’esperienza Talking Heads, David Byrne ha gradualmente abbracciato come solista sonorità decisamente più etniche.
Nel 2019 realizza American Utopia, show musicale realizzato a Broadway. Quindi in piena pandemia ha collaborato alla produzione di David Byrne’s American Utopia, adattamento cinematografico dello show di Broadway dove suona pezzi solisti e dei Talking Heads con un gruppo di musicisti liberi di girare per il palco.
Film diretto da Spike Lee, di recente ha debuttato su HBO ed offre uno sguardo più approfondito sul backstage, include immagini delle famiglie afroamericane vittime di ingiustizie i cui nomi sono cantati da Byrne e gli altri durante la cover di Hell You Talmbout di Janelle Monáe.
Nel video un bellissimo duetto con l’artista caribica St.Vincent, Who, dall’album Love This Giant (2012).

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