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La Germania, uno dei principali fornitori di armi ad Israele, in prima linea con i campi in solidarietà con Gaza.

(Redstream)

“Questo è l’atto più rivoluzionario, […], a dire il vero.” – L’ondata globale di campi di protesta palestinesi ha colpito Amburgo, nel cuore del secondo più importante fornitore di armi di Israele, la Germania. Circa 200 persone si sono radunate in risposta all’invasione israeliana di Rafah, che ha minacciato di portare la guerra di sterminio a un nuovo livello. Gli attivisti hanno rapidamente allestito un campo con scorte di cibo e alloggio per la notte, con l’intenzione di tenere una veglia a tempo indeterminato per Gaza vicino all’Università di Amburgo.

Nei discorsi gli attivisti hanno sottolineato il carattere rivoluzionario del movimento degli accampamenti, che si sta diffondendo in tutto il mondo e resiste nonostante la massiccia violenza della polizia. Amburgo è stata, a volte, il culmine della repressione tedesca, con mesi di divieto totale di tutte le proteste in Palestina subito dopo il 7 ottobre.

Intanto nella capitale la polizia ha preso d’assalto la Libera Università di Berlino, trascinando fuori gli studenti che hanno occupato l’università chiedendo la fine del genocidio a Gaza.Tra le richieste degli studenti c’è anche la tutela della libertà accademica e la fine della repressione tedesca nei confronti degli studenti.

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