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Ucraina, la guerra della Russia contro la Nato e della Nato contro la Russia

Gli Stati Uniti , “finalmente”, dopo 5 mesi di impasse, hanno sbloccato circa 61 miliardi di aiuti, prevalentemente militari, in favore dell’Ucraina.

Gli “investimenti per la pace” della superpotenza in crisi includono anche nuove armi per Israele per uccidere migliaia di terroristi palestinesi (in prevalenza donne e bambini), donne e bambini che gli Stati Uniti ipocritamente dicono di voler aiutare anche sostenendo l’idea, ma non ora, dei due popoli per due stati, e Taiwan che non riconoscono come Stato ma che sostengono militarmente in funzione anticinese.

Con questo nuovo sostegno all’Ucraina gli americani hanno già inviato al regime di Zelensky missili Atamcs a lunga gittata, che pare abbiano già colpito, nella notte di martedì, un aeroporto militare in Crimea e truppe russe nel sud-est del paese. È evidente che siamo in piena escalation. Zelensky sta cercando di arruolare nuovi coscritti, anche tra quelli riparati all’estero ed anche Putin, almeno altri 300mila, per una controffensiva attesa tra maggio e giugno.

La guerra in Ucraina è di portata esistenziale non solo per i due diretti contendenti, ma anche per la Nato, che prova ad impossessarsi del controllo di tutto l’est europeo e di dare una mazzata memorabile, al momento con il solo culo degli ucraini, alla Russia. I nuovi assetti geopolitici, collegati alla caduta di Unione Sovietica e paesi a socialismo reale, purtroppo pare si consolideranno a forza di guerre e milioni di morti. Chi vincerà il confronto: i paesi del “mondo libero” o le “autocrazie”?

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