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Pfizer-gate. Coinvolta la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen

Ursula von der Leyen

La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen è coinvolta, anche se ancora non indagata, in un’inchiesta inizialmente avviata dalle autorità belghe sullo scambio di messaggi tra la presidente stessa  e l’amministratore delegato del colosso farmaceutico Pfizer Albert Bourla, che portò poi alla maxi-commessa di vaccini contro il Covid. L’ inchiesta è adesso passata nelle mani della Procura Europea (EPPO).

L’accordo per la fornitura dei vaccini è stato pari a 20 miliardi. Astra Zeneca si ritirò dai negoziati per problemi tecnici di produzione.

Le indagini, come riporta Politico, sono per “interferenza nelle funzioni pubbliche, distruzione di SMS, corruzione e conflitto di interessi”.

Il contratto con Pfizer-BioNTech è stato rinegoziato a maggio di un anno fa. Secondo un’inchiesta di Politico, al dicembre scorso i Paesi Ue hanno distrutto circa 215 milioni di dosi per un valore di 4 miliardi di euro.

I procuratori dell’EPPO stanno indagando su presunti illeciti penali, ma nessuno è stato ancora accusato in relazione al caso. L’indagine era stata originariamente aperta dalle autorità giudiziarie belghe nella città di Liegi all’inizio del 2023 dopo una denuncia presentata dal lobbista locale Frédéric Baldan. A lui si sono aggiunti in seguito i governi ungherese e polacco, anche se quest’ultimo “sta per ritirare la denuncia dopo la vittoria elettorale del governo pro-Ue guidato da Donald Tusk”, sottolineava Politico.

L’indagine arriva in un momento delicato per la von der Leyen, che sta affrontando la transizione verso quello che gli osservatori di Bruxelles prevedono sarà un secondo mandato alla guida del Berlaymont. Finora la Commissione europea si è rifiutata di rivelare il contenuto degli SMS o di confermarne l’esistenza.

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