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Aumentano in India le discriminazioni verso musulmani

L’India ha appena annunciato l’attuazione della sua controversa legge sulla cittadinanza anti-musulmana, scatenando proteste diffuse in tutto il paese.

Le autorità hanno già effettuato diversi arresti, reprimendo i manifestanti. Il Citizenship Amendment Act (CAA) è stato approvato nel 2019 ma fino ad ora non è stato applicato. La CAA consente a indù, parsi, sikh, buddisti, giainisti e cristiani fuggiti in India dai paesi vicini di ottenere la cittadinanza nel giro di soli cinque anni, anche senza visti validi o altri documenti richiesti. Tuttavia, i musulmani e le altre comunità dei paesi vicini devono ancora attendere 11 anni prima di diventare idonei, oltre ad aver bisogno di una documentazione valida.

L’attuazione della CAA arriva poche settimane prima delle elezioni nazionali, costituendo forse una minaccia per il governo nazionalista indù di estrema destra del primo ministro Narendra Modi, che governa il paese dal 2014, caratterizzato da un estremo aumento della violenza anti-musulmana.

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