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Giuseppe Ungaretti, il poeta soldato precursore dell’ermetismo.

Sono una creatura

Come questa pietra
del S. Michele
così fredda
così dura
così prosciugata
così refrattaria
così totalmente
disanimata

Come questa pietra
è il mio pianto
che non si vede

La morte
si sconta
vivendo.

(Valloncello di Cima Quattro il 5 agosto 1916).

L’8 febbraio 1888 nasceva ad Alessandria d’Egitto Giuseppe Ungaretti. Figlio di immigrati italiani, rimasto ben presto orfano di padre, trascorse un periodo in Francia, ove si innamorò della letteratura francese.

Significativa, devastante ma anche formativa fu l’ esperienza da soldato durante la Prima guerra mondiale. Il poeta era interventista e si arruolò da volontario. Qui scrisse le poesie più note ed avvincenti, tra cui “M’illumino d’immenso”. Fu per questo soprannominato il poeta soldato.

Un’ulteriore fase, quella del “dolore”, fece seguito alla prematura scomparsa del figlio. Infine quella della vecchiaia, fu la “fase della saggezza”.

Poeta, scrittore ed accademico , fu considerato il precursore dell’ermetismo.
È stato uno dei principali poeti della letteratura italiana del XX secolo e di tutti i tempi. L’opera omnia fu pubblicata da Mondadori con il titolo “I Meridiani’.

Mori a Milano il primo giugno 1970 per una broncopolmonite.

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