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La Gazzetta del Mezzogiorno, la crisi continua. 29 lavoratori in Cassa integrazione dopo la chiusura delle redazioni periferiche.

È di nuovo crisi alla Gazzetta del Mezzogiorno, lo storico quotidiano meridionale con sede a Bari nato a fine Ottocento.

A partire da oggi le redazioni decentrate dello storico quotidiano chiudono i battenti. Resta aperta soltanto quella centrale, a Bari. I giornalisti coinvolti in nella ristrutturazione (che colpisce anche poligrafici e altre figure professionali), sono ben 29 tra professionisti, caposervizio e pubblicisti a tempo indeterminato.

L’accordo ha fatto sì che quasi tutti i giornalisti delle redazioni decentrate siano finiti, a partire dalle scorse ore, in cassa integrazione a zero ore per un anno: al di là del sussidio percepito, non potranno prestare lavoro neppure per un’ora. Pertanto percepiranno soltanto il minimo previsto dall’ammortizzatore sociale, senza la possibilità di integrare lo stesso con qualche ora di servizio. Molti dei giornalisti riceveranno, in media, una cifra ben al di sotto dei mille euro.

Il giornale, in crisi da anni e culminata qualche anno fa con il fallimento della casa editrice e con un successivo cambio di proprietà, viene stampato in versione ridotta che non riuscirà a coprire il fabbisogno delle zone periferiche.

Ai colleghi della Gazzetta la solidarietà di NonSoloMusicaMagazine.

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