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Gaza, mentre la gente muore, un’ impresa di costruzioni israeliana offre ville sul mare a costruire a al posto degli edifici distrutti

Il quinto blackout forzato delle telecomunicazioni da parte di Israele a Gaza ha interrotto le comunicazioni al punto che è impossibile fornire numeri accurati e aggiornati in relazione al bilancio delle vittime.

Un attacco israeliano al campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza, ha ucciso almeno 25 persone, tra cui la giornalista Haneen Ali al-Qutshan, il 95esimo giornalista o operatore dei media palestinese ucciso da Israele dal 7 ottobre. Il quinto e più prolungato blackout delle comunicazioni nella Striscia di Gaza lascia oltre un milione di persone completamente prive di assistenza salvavita. Il blackout rende impossibile distribuire adeguatamente gli aiuti già limitati consentiti a Gaza secondo Save the Children.

Mentre continuano gli attacchi di Israele agli ospedali, l’OMS ha descritto la situazione all’ospedale al-Shifa come “una scena dell’orrore totale” e un “bagno di sangue”, oltre a definire “spaventosa” la recente distruzione dell’ospedale Kamal Adwan.

Le forze di occupazione israeliane hanno fatto irruzione durante la notte in almeno sei aree della Cisgiordania occupata, arrestando dozzine di palestinesi. Le forze israeliane hanno arrestato almeno 4.575 palestinesi in Cisgiordania dal 7 ottobre. I civili israeliani stanno diventando proprietari di armi in numero record mentre il ministro israeliano per la sicurezza nazionale, di estrema destra, Itamar Ben-Gvir, ha affermato che “continuerà a distribuire quante più armi possibile”.

Due compagnie di navigazione, la italo-svizzera MSC e la francese CMA CGM, hanno annunciato di aver sospeso le operazioni nel Mar Rosso dopo che la yemenita Ansarallah ha attaccato due navi dirette verso la Palestina occupata, portando così a quattro il numero totale delle principali compagnie di navigazione del mondo ad aver sospeso le attività.

Il ministro degli Esteri francese Catherine Colonna ha chiesto una “tregua immediata e duratura” a Gaza dopo che Israele ha bombardato un edificio residenziale a Rafah, uccidendo un impiegato del governo francese.

Ma c’è chi, tra gli israeliani, sulle disgrazie del popolo palestinese intende realizzare un business.«Svegliatevi, una casa al mare non è un sogno». Con queste parole un’azienda edile israeliana invita sui social a comprare casa. Non degli appartamenti qualsiasi, ma da costruire al posto di quelli distrutti dei palestinesi. Si tratta dell’impresa “Harey Zahav” (Montagne d’oro), fa sapere il Fatto Quotidiano, che si definisce «leader nel mercato immobiliare in Giudea e Samaria», e costruisce insediamenti ebraici in Cisgiordania.

Alcuni dipendenti dell’azienda si sono anche arruolati per combattere a Gaza. Tra questi anche l’amministratore delegato Shlomo Warmstein.

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