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Depeche Mode primi in classifica con “Memento Mori”.

Manuel M. Buccarella

Dopo neanche una settimana dall’uscita, il nuovo album “Memento Mori” dei Depeche Mode è in vetta alle classifiche di vendita in Italia. Il disco, il quindicesimo in studio per la formazione britannica (ora di fatto ridotta a duo) è uscito il 24 marzo, anticipato dal singolo “Ghosts Again”, che pure sta avendo ampio riscontro, grazie anche ai ricorrenti passaggi radiofonici.

I Depeche Mode sono rimasti in due, come detto, dopo la scomparsa del tastierista Andy Fletcher: Dave Gahar alla voce ed il polistrumentista Martin Gore.

Il disco

L’album, significativamente intitolato “Memento Mori” (“Ricordati che devi morire”), condizionato dalla prematura scomparsa del “compagno di viaggio” (anche se a dire il vero il materiale per il nuovo disco era già pronto prima della dipartita del tastierista), in verità non ha grandi contenuti dark, diventando alla fine un inno alla vita.L’invito è, in considerazione anche della brevità della vita, quello di vivere le proprie emozioni nel modo più efficace possibile; messaggio inedito per chi da sempre incentra molti dei propri brani su manifestazioni di dolore e malessere esistenziale.

In questo lavoro troviamo poche tracce del dark blues di cui sono da tanti anni campioni e fautori, anche a seguito della rinuncia al ruolo trainante della chitarra elettrica – salvo che in alcuni pezzi – in ossequio alle nuove politiche melodiche e compositive della formazione, che sceglie di dare più spazio a sintetizzatore e programmatore, sì da sposare un genere più marcatamente synthpop. Dave Gahar affianca alla scrittura delle liriche Martin Gore in quattro pezzi, tra cui anche il nuovo singolo “My Cosmos Is Mine”. L’album è ricco di significative collaborazioni: dalla produzione di James Ford (Gorillaz, Arctic Monkeys, Foals) e del tecnico de suono ed oltre, l’ italiana Marta Salogni (Bjork, Animal Collective, XX), entrambi anche coautori di alcuni brani, da Peter Gordeno e Christian Eigner, ormai considerabili membri effettivi, dalle partiture orchestrali del Maestro Davide Rossi (Verve, Coldplay, Goldfrapp, Royksopp), registrate al Six Feet Under Studios di Torino e, dulcis in fundo, da Richard Butler degli Psychedelic Furs, coautore di ben quattro pezzi.

“Wagging Tongue”, scritta a quattro mani da Gore e Gahan e “People Are Good” sono brani dalla forte architettura elettronica, per alcuni versi ascrivibili al genere Krautrock. “My Favourite Stranger” è in sintonia con la storia dei Depeche Mode. La quota da voce solista che Gore interpreta oramai in ogni album, è qui rappresentata da “Soul With Me”, una ballata melliflua atipica, fissata sul concetto di mortalità. Un piccolo gioiello è “Caroline’s Monkey”, incentrata sul tema della droga e, nel titolo, sulla tipica manifestazione da sindrome d’astinenza (la cosiddetta”scimmia”appunto) che cresce di intensità con carismatica progressione e dotata di un ritornello irreprensibile, che ben s’incastra nel tessuto elettronico che domina il brano.

“Ghosts Again”, il primo singolo.

Il brano è un godibile pezzo di pop elettronico o, se preferite, di synth pop, leggero e moderno nelle cadenze melodiche. Sulle prime il brano dà la sensazione di essere un po’ leggero, sotto il profilo della composizione, e monotono, ma così non è. Alla fine il pezzo conquista proprio per la sua semplicità. Si odono nell’esecuzione del sintetizzatore le tipiche soluzioni dei Depeche Mode, quelle che hanno reso grande e famosa la loro musica che, a mio parere, rende meglio nella versione più “dark”, in particolare “dark blues”. A proposito di questo singolo, presentato al Festival di Sanremo 2023, Gahan ha commentato: “Per me ‘Ghosts Again’ cattura perfettamente quell’equilibrio che esiste tra malinconia e gioia”. Gore invece ha detto: “Non capita spesso che ci ritroviamo a registrare un brano che poi non mi viene a noia quando lo ascolto. Sono eccitato all’idea di poterlo condividere con tutti”.

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