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“Il trionfo dell’appiattimento”, Henri-Frédéric Amiel (1871)

Lo diceva e lo temeva già 150 anni fa, nel 1871, il filosofo e poeta svizzero Henri-Frédéric Amiel, “il trionfo dell’ appiattimento”. Eppure ancora non c’erano né la tv né cellulari e social.

L’ estratto dal “Diario intimo”, l’ opera più nota di Amiel, ci è stato consigliato da un’ assidua lettrice, che ringraziamo.

“Le masse saranno sempre al di sotto della media. La maggiore età si abbasserà, la barriera del sesso cadrà, e la democrazia arriverà all’assurdo rimettendo la decisione intorno alle cose più grandi ai più incapaci. Sarà la punizione del suo principio astratto dell’uguaglianza, che dispensa l’ignorante di istruirsi, l’imbecille di giudicarsi, il bambino di essere uomo e il delinquente di correggersi. Il diritto pubblico fondato sull’uguaglianza andrà in pezzi a causa delle sue conseguenze. Perché non riconosce la disuguaglianza di valore, di merito, di esperienza, cioè la fatica individuale: culminerà nel trionfo della feccia e dell’appiattimento.”

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