NonSoloMusicaMagazine

Ricordiamo il grande Ivan Graziani (con “Lugano addio”)

Manuel M Buccarella

Il 6 ottobre del 1945 nasce a Teramo Ivan Graziani, uno dei più grandi e raffinati cantautori Italiani. La sua esistenza sarà purtroppo breve: il cantautore abruzzese morirà il primo gennaio del 1997 a causa di un tumore.

Soprannominato “la chitarra rock della musica d’autore italiana”, artista completo, dotato di sensibilità e ironia uniche, con i suoi brani ha raccontato la provincia italiana. L’album “Pigro” è considerato dalla rivista Rolling Stone tra i 100 migliori dischi della musica italiana, ma sono tantissime le canzoni del musicista rimaste alla storia. È stato uno dei personaggi più originali e tuttavia sottostimati tra i cantautori italiani. Eppure il talento di Ivan Graziani è riconoscibilissimo.

Graziani è stato il primo cantautore in assoluto a salire sul palco del Tenco nella primissima edizione del 1974. È stato il primo autentico cantautore rock della musica italiana. Chitarrista di alto livello, ha collaborato negli anni con colleghi come Lucio Battisti, Francesco De Gregori e Antonello Venditti. Graziani è stato un cantautore con una verve ironica e surreale poco adatta all’Italia dell’epoca.

Il successo e la crisi

Il primo successo è del 1977 con l’album “I Lupi” che contiene “Lugano addio”. L’anno dopo pubblica “Pigro” (con la celebre “Monnalisa”). Questo è stato il periodo migliore della sua carriera, coronato da album come “Agnese dolce Agnese” e l’anno dopo da “Viaggi e intemperie”, che contiene “Firenze (canzone triste)”. Dalla seconda metà degli anni ’80, anche se in questo periodo pubblica “Nove”, uno degli album che ha amato di più, incomincia la flessione dei riscontri in termini di vendite. Cresceva anche la sua insofferenza nei confronti dell’industria discografica, che faticava ad assecondare un personaggio che rimaneva in bilico tra rock, canzone d’autore e recupero del folklore.

Ecco allora “Lugano addio” del 1977.

Exit mobile version
Vai alla barra degli strumenti