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NAVI FILIPPINE INVADONO SPAZIO MARINO CINESE. CI SONO DIETRO GLI STATI UNITI?

Luciano Graziuso

Lo scorso 5 agosto, nel Mar Cinese Meridionale, un gruppo di navi filippine ha oltrepassato i confini marittimi della Cina, con lo scopo di provocarla; quest’ultima ha in risposta sbarrato la strada alle imbarcazioni e poi ha intimato loro di andarsene. Si è dunque creata una situazione di tensione che è durata diverse ore, poiché le navi filippine non si muovevano e non si capiva cosa volessero ottenere, salvo poi ritirarsi, ma dopo parecchio tempo. Forse si aspettavano una risposta di tipo militare, magari un missile, per poter poi dire che le loro unità navali non stavano manifestando ostilità, mentre la grande potenza asiatica le aveva colpite immotivatamente; per fortuna la Cina ha dimostrato sia determinazione nel non permettere un ulteriore avanzamento delle imbarcazioni straniere, sia capacità di grande prudenza nell’evitare un conflitto a fuoco.

La stampa cinese, oltre a interrogarsi su cosa fare per contrastare questo “strano” atteggiamento delle Filippine, che tra l’altro va avanti da un po’ di tempo, è sicura del fatto che dietro tutto ciò ci sia una mano “a stelle e strisce” ad orchestrare tutto; per argomentare questa tesi, fa un paragone con le provocazioni che la Russia avrebbe precedentemente subito dall’Ucraina quando, tanti anni fa, quest’ultima mandava, secondo tale fonte, i propri reparti militari oltre frontiera per sparare contro l’esercito nemico ma anche sui civili (a Belgorod, soprattutto). Questo parallelismo ovviamente è molto preoccupante, perché sappiamo tutti come poi è andata a finire tra i due stati dell’Est europeo, ed un’altra guerra, in questo momento già pessimo per l’umanità sotto tanti punti di vista, sarebbe l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno. Nessuno ovviamente è a conoscenza della verità assoluta, ma esistono almeno tre dati di fatto che ci fanno credere che la versione dei giornalisti cinesi sia molto attendibile, o che almeno non si discosti troppo dalla realtà:

è già da un po’ di tempo che l’esercito filippino svolge esercitazioni congiunte con quello americano, e ciò fornirebbe una spiegazione riguardo all’attraversamento dello spazio marino cinese, altrimenti molto difficile da comprendere;

non vanno dimenticati i tentativi statunitensi di creare tensioni anche tra la Cina e Taiwan, alla quale gli USA forniscono supporto di ogni genere, rinfocolando le sue tendenze alla secessione;

ultima, ma non meno importante, la considerazione che ci sono numerosi precedenti (Afghanistan, Iraq, Libia, Ucraina, ecc) a supporto della tesi che l’America si trova chissà perché sempre al centro di conflitti in ogni parte del mondo, anche lontanissimi dal proprio territorio, come se non potesse/sapesse sopravvivere senza guerre.

I filippini, come gli ucraini, ovviamente avrebbero tutto da perdere e nulla da guadagnare da uno scontro con una superpotenza come la Cina.

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