NonSoloMusicaMagazine

Sullo sfondo del golpe in Niger e di un possibile conflitto in Africa Occidentale, gli accordi politico-commerciali Russia/Africa

ma.bu.

Dopo il golpe militare nel Niger, ove la giunta militare ha deposto il presidente punto di riferimento per l’Occidente, aumentano i rischi di un intervento militare.

I Paesi dell’Africa occidentale (Ecowas), hanno lanciato l’ultimatum ai golpisti in Niger per il ripristino della legalità costituzionale. Si tratta per lo più di ex colonie francesi ancora soggette al dominio o all’ influenza di Parigi. L’Ecowas vorrebbe però, prima di intervenire militarmente, trovare un accordo negoziale, difficile. L’alleanza dispone di circa diecimila uomini e di droni. Il Niger invece ha al momento il sostegno diretto di Mali, Burkina Faso, Guinea, tutti paesi lontani dal controllo dell’Occidente ed in ottimi rapporti con Mosca.

La scorsa settimana si è tenuto a San Pietroburgo un vertice tra la Federazione Russa ed i rappresentanti di quasi tutti i paesi africani, anche se presenti fisicamente solo in parte. La Russia stanzierà più di 90 milioni di dollari per ridurre l’onere del debito dei Paesi africani, cancellando il debito per un valore pari a 23 miliardi di dollari. Secondo Oleg Ozerov, capo del segretariato del Forum di partenariato Russia-Africa, queste misure porteranno alla risoluzione delle questioni riguardanti il debito dei Paesi africani nei confronti di Mosca per il 90% del suo valore complessivo: “Restano alcune questioni finanziarie, ma non stiamo parlando del debito diretto. Stiamo parlando di alcuni accordi finanziari e obblighi delle parti“, ha osservato. Al contrario della Russia, l’Occidente cerca di mantenere la sua “posizione dominante in Africa, impedisce le riforme ed esercita pressioni, usando il debito finanziario, che distrugge l’economia e aumenta la povertà“, secondo le parole del presidente del Consiglio presidenziale libico Mohamed al-Menfi.

I leader africani hanno sottolineato come l’Africa stia subendo ancora le conseguenze negative del colonialismo, con i Paesi occidentali che continuano ad agire secondo il modello dell’accaparramento delle risorse naturali, di cui il suolo africano è ricchissimo. Questo tipo di rapporto economico è tipico del modello coloniale e neocoloniale, in cui i Paesi occidentali acquisiscono materie prime a basso prezzo per poi trasformarle in prodotti finiti ad alto valore aggiunto, limitando altamente le possibilità di sviluppo del comparto industriale dei Paesi africani.“Gli alleati dell’Africa, tra cui Russia, India e Cina, potrebbero acquistare prodotti finiti dall’Africa anziché materie prime”, ha proposto Yoweri Kaguta Museveni, presidente dell’Uganda. Usando il caffè come esempio, Museveni ha sottolineato che il valore aggiunto per i prodotti finiti viene prodotto al di fuori del territorio africano: “Questo è un problema che ha rallentato la crescita dell’Africa“, ha affermato il leader di un Paese che ha a lungo subito la colonizzazione britannica.

La collaborazione militare, in termini di formazione del personale ma anche di fornitura di armi ed equipaggiamento rimane, sul fronte della cooperazione ai fini della sicurezza interna ed internazionale.

Quanto al conflitto in Ucraina Cyril Ramaphosa, presidente del Sudafrica, ha affermato che “i negoziati e il dialogo, nonché l’impegno per la Carta delle Nazioni Unite sono necessari per una risoluzione pacifica ed equa dei conflitti“. “L’iniziativa africana merita la massima attenzione e non va sottovalutata“, ha ribadito il presidente della Repubblica del Congo, Denis Sassou-Nguesso, invitando a “porre fine al conflitto russo-ucraino“.In risposta, Putin ha sottolineato che la Russia ha ripetutamente dichiarato di essere pronta ai negoziati, ma Mosca non può forzarli. Ha convenuto che “tutte le controversie devono essere risolte a un tavolo di negoziazione“, ma ha fatto notare che “i negoziati con la Russia vengono respinti”.

(vedi anche “Importanti accordi presi in occasione del vertice Russia – Africa, Cesem, Centro studi Eurasia Mediterraneo)

Exit mobile version
Vai alla barra degli strumenti