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Stipendi in calo in Italia: -7,5% nel primo trimestre 2023 secondo rapporto Ocse

“La perdita di potere d’acquisto – avverte l’organismo internazionale – ha un impatto più forte sulle famiglie a basso reddito, che hanno una minore capacità di far fronte all’aumento dei prezzi attraverso il risparmio o l’indebitamento”https://tts.sky.it/tts.8b1a8858-e469-452f-a8bb-82af6ab79a82.mp3

“L’Italia è il Paese che ha registrato il calo dei salari reali più forte tra le principali economie Ocse”. Lo dice l’Ocse nelle Prospettive dell’Occupazione 2023 presentate ieri a Parigi.

“Alla fine del 2022 – avverte l’organismo internazionale – i salari reali erano calati del 7% rispetto al periodo precedente la pandemia. La discesa è continuata nel primo trimestre del 2023, con una diminuzione su base annua del 7,5%”.

Più in generale, sottolinea l’Ocse nel rapporto, “l’aggressione russa contro l’Ucraina ha contribuito a un’impennata dell’inflazione, che non è stata accompagnata da una corrispondente crescita dei salari nominali. Di conseguenza, i salari reali sono diminuiti praticamente in tutti i Paesi Ocse. In media, nel 1° trimestre 2023 i salari reali erano diminuiti del 3,8% rispetto all’anno precedente nei 34 Paesi Ocse in cui i dati sono disponibili”.

“La perdita di potere d’acquisto – avverte l’organismo internazionale – ha un impatto più forte sulle famiglie a basso reddito, che hanno una minore capacità di far fronte all’aumento dei prezzi attraverso il risparmio o l’indebitamento”.https://tts.sky.it/tts.8b1a8858-e469-452f-a8bb-82af6ab79a82.mp3

Contratti collettivi 

“In Italia, i salari fissati dai contratti collettivi sono diminuiti in termini reali di oltre il 6% nel 2022”, riferisce l’organismo internazionale, e “si tratta di un calo particolarmente significativo se si considera che, a differenza di altri Paesi, la contrattazione collettiva copre, in teoria, tutti i lavoratori dipendenti”.

Secondo le proiezioni OCSE “in Italia i salari nominali aumenteranno del 3,7% nel 2023 e del 3,5% nel 2024, mentre l’inflazione dovrebbe attestarsi al 6,4% nel 2023 e al 3% nel 2024″.

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