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Monte dei Paschi di Siena, più tempo per l’uscita dello Stato.

Si parla di un periodo di tempo compreso tra fine 2023 e metà 2024.

Manuel M Buccarella

Dopo l’aumento di capitale per 2.5 miliardi di euro varato a fine 2022, accompagnato da oltre 4000 uscite anticipate di dipendenti con l’esodo e con ritorno all’utile nel primo trimestre dell’anno per 236 milioni di euro netti (superiori alle attese), Monte dei Paschi di Siena, la banca più antica del mondo, sembra aver imboccato la via del benessere. Il titolo in borsa per altro, dall’inizio dell’anno, ha registrato una capitalizzazione pari al +6.5%. Certo l’inversione di tendenza di Rocca Salimbeni è stata anche coadiuvata dalle politiche sui tassi della BCE, che hanno consentito al sistema bancario in generale di poter ricavare maggiori utili proprio dagli impieghi (mutui alle famiglie, finanziamenti alle imprese).

Gli upgrade di Moody’s

Da ultimo anche l’agenzia di rating Moody’s ha migliorato l’outlook di Banca MPS su long-term deposit e senior unsecured debt rating, portandolo da “stabile” a “positivo”, dopo il rialzo a febbraio di due “notch” al long-term deposit rating e di tre “notch” al long-term senior unsecured rating.Le prospettive positive riflettono anche l’aspettativa di Moody’s che l’implementazione del piano in corso, che ha acquisito slancio grazie al recente aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro, produrrà ulteriori risultati.

Le future mosse del MEF e della banca

Il Mef pare voglia temporeggiare un po’ nell’uscire dal capitale di controllo della banca (oltre il 64%) per altro può farlo sino al 2024, anche perché potrebbe realizzare delle plusvalenze dalla vendita a privati, guadagnandoci. L’ad della banca Luigi Lovaglio negli scorsi giorni ha affermato che Siena è pronta a partecipare attivamente alla costituzione del terzo polo bancario italiano, semmai anche con ruolo aggregante.

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