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Incursione ucraina a Belgorod il giorno dopo il G7.

Ieri la fine della tre giorni dei G7 ad Hiroshima con la conferma dell’appoggio all’Ucraina e l’annuncio dell’invio dei caccia F-16. Oggi la sostanziale conferma, anche da parte di Kiev, della conquista di Bakhmut da parte russa con il gruppo Wagner.

Altra notizia importante di oggi i bombardamenti aerei condotti dagli ucraini sulla regione russa di Belgorod, confinante con l’Ucraina.  Successivamente vi è stato l’ingresso di truppe dei “Corpi volontari russi”, milizie considerate neonaziste vicine ad Azov,coordinate dai servizi segreti ucraini. Stanno affrontando in queste ore sul campo l’esercito russo.

G7: sostegno all’Ucraina, rapporti con la Cina, crisi climatica.

Rinnovo del sostegno all’Ucraina nella guerra con la Russia, critiche – con prudenza – alla Cina e un impegno troppo timido sul contrasto alla crisi climatica. È il primo bilancio che emerge dalla tre giorni del G7 a Hiroshima, in Giappone.

L’agenda del vertice è stata sottolineata dalla presenza dello stesso presidente ucraino Zelensky, volato in Giappone per due dei tre giorni della sessione. Zelensky ha incontrato personalmente alcuni leader, ribadito l’urgenza di una collaborazione contro Mosca e incassato un nuovo impegno militare ed economico dagli Usa. Meno netti gli esiti sul fronte climatico: nel comunicato finale i leader accennano all’obiettivo di raggiungere un’energia «prevalentemente» decarbonizzata entro il 2035, un distinguo che delude chi sperava in scadenze più chiare e prossime per l’uscita dalle fonti fossili. Gli ambientalisti sono preoccupati, tra l’altro, dal pressing sulla produzione di gas naturale, ugualmente inquinante, e sui tentativi di inserire il nucleare nella tassonomia delle fonti “green”.

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